Educazione al Lavoro
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L’Associazione ha compreso come la
sola offerta di un posto di accoglienza rischia di cronicizzare il disagio di
chi si è trovato a vivere per strada se, parallelamente , non vengono
sviluppati legami relazionali basati sulla conoscenza e sulla fiducia. Cercando
di valorizzare le abilità di ciascuno, a partire dai contenuti che emergono
dalla relazione “operatore-utente”, è invece possibile perseguire gli
obiettivi di integrazione sociale che rappresentano l’obiettivo finale
dell’intervento. All’interno di questo percorso un passaggio cruciale è
quello relativo al reinserimento nel mondo occupazionale. Un posto di lavoro,
l’accettazione dei vincoli che esso richiede, il reddito che se ne ricava e
l’autonomia che esso concede sono senz’altro elementi significativi per il
successo di un cammino individuale di recupero. L’esperienza maturata negli anni ha
evidenziato come gli interventi formativi da soli non consentono di superare le
difficoltà opposte da chi ha subito un’impronta formatasi in lunghi anni di
vita vissuta spesso in isolamento e priva di regole. Allo stesso modo sono
risultati controproducenti, nella maggior parte dei casi, gli avviamenti
effettuati direttamente nelle aziende, senza far maturare nelle persone una
coscienza del lavoro e un significato attribuito a tale esperienza. E’ dunque necessario che
l’inserimento in un posto di lavoro sia preceduto da un periodo di attività
da svolgersi in un contesto protetto. Occorre che la persona acquisisca la
disponibilità al rispetto di norme e orari, accetti una gerarchia,
l’inserimento in una squadra, il confronto sui risultati del suo lavoro, ecc..
In altre parole, occorre apprendere o riapprendere le regole del lavoro. I Laboratori di educazione al lavoro
dell’Associazione sono cinque: Lavanderia, Pulizie, Cambusa, Manutenzioni e
restauro infissi, Trattamento generi alimentari. Lo scopo dei laboratori non é la
produzione, ma la simulazione di lavoro. Gli utenti sanno di trovarsi in una
situazione protetta nella quale sono di fatto messi alla prova rispetto alle
capacità e alle abitudini che costituiscono la struttura e i vincoli
riconoscibili di qualsiasi lavoro. Le competenze che gli utenti sono chiamati a
riscoprire sono la capacità di organizzare il proprio tempo attorno ad un
impegno quotidiano, rispettando gli orari di lavoro; la capacità di
relazionarsi con i propri pari in un'attività strutturata, dove i compiti sono
definiti e interdipendenti; infine, la capacità di stare dentro una situazione
gerarchicamente organizzata, riconoscendo e comprendendo la funzione
dell'autorità del responsabile. L’Associazione eroga ai partecipanti
alle attività dei laboratori un sussidio in denaro, sotto forma di gettone
orario di presenza. Le entrate così ottenute forniscono il riconoscimento
tangibile dello sforzo fatto e avvicinano l'esperienza della simulazione a
quella della realtà. Inoltre la disponibilità di un'entrata regolare
costituisce un'importante occasione di verifica nella gestione dei propri averi. Nel corso del 2005 sono state inserite
18 persone, realizzando complessivamente 10.852 ore di attività di laboratorio,
contro le 10.670 del 2004. L’avvio ad un’attività lavorativa
esterna rappresenta un ulteriore passo verso la piena integrazione nel contesto
sociale. A questo scopo l’Associazione organizza stage, presso aziende terze,
svolti nell’ambito dei percorsi individualizzati di recupero. A fronte del lavoro esterno viene
riconosciuta dall’Associazione un’indennità di frequenza oraria. Durante
l’intera durata dello stage lavorativo l’educatore dell’Associazione resta
in stretto contatto sia con il datore di lavoro, per le necessarie verifiche e
gli eventuali aggiustamenti di percorso, sia con la persona per seguirne
l’andamento dell’esperienza e rileggere insieme ad essa il significato.
Grazie a quanto realizzato, è stato finora possibile inserire in aziende con
assunzioni a tempo indeterminato, al termine dei periodi di stage, un numero
significativo di persone. Tuttavia, anche dopo l’assunzione,
l’Associazione continua il monitoraggio di queste persone garantendo un
miglior inserimento lavorativo in forma stabile e qualificata attraverso
colloqui con il responsabile del settore di Educazione al Lavoro. Le persone
seguite durante il 2005 sono state 8. Nel corso del 2005 hanno svolto stage lavorativi presso aziende esterne 4 persone. Le ore di attività sono state pari a 5.037, contro le 5.727 del 2004. Si è cercato, rispetto all’anno precedente, di mantenere lo stesso impegno anche se rimane la difficoltà nel reperimento di risorse economiche necessarie per finanziare le attività.
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Aggiornato il: 15 giugno 2006 |